Fate pure, abbiamo gli anticorpi
Fate pure, abbiamo gli anticorpi
Le conferme non si fanno mai attendere.Sei il familiare di una persona morta sul lavoro o per lavoro? Ok. Tutta la comprensione del mondo. Pacche sulle spalle e solidarietà. Specialmente a ridosso dell’ evento. Se piangi in pubblico, poi, è il top. Sono tutti con te.
Ma non t’allargare troppo. Accontentati di rimanere sul generico, quando si parla di responsabilità. E stai zitto, quando t’accorgi che l’interesse che sembri suscitare, in realtà è solo apparenza.. Non provarti a suggerire soluzioni. O a chiedere di istituire o di collaborare ad osservatori per monitorare interventi particolarmente rischiosi. Come le bonifiche in Aferpi ex Lucchini. Sei considerato un elemento di disturbo .
E, se anche lo fai con serenità, e badate, è dura, non contraddire chi fa della sicurezza semplicemente un lavoro (è legittimo, ma non si senta un eroe) o la esibisce come missione (senza avere avuto un morto in casa, chiariamolo) della quale, in realtà, importa il giusto. Perchè puoi essere censurato se di media si tratta. Puoi essere bannato dalle amicizie se si tratta di facebook.
Non t’azzardare a dire la tua ai verbi incarnati, sindacalisti inclusi. Specie agli autoreferenziali che più autoreferenziali non si può. Come quelli che esibiscono la stessa missione di cui sopra ma cercano di coinvolgerti solo nelle cose che fanno loro. Delle tue, se ne sbattono alla grande. Anzi, se possono, zitti zitti, ti attaccano alle spalle.
Poi, per fortuna, ci sono tanti che non sanno cosa è l’ipocrisia. Ed è solo a loro che teniamo. Solo a loro. Tutto il resto, da 18 anni a questa parte, rafforza i nostri anticorpi. Fatevene una ragione.
Valeria Parrini Toffolutti